In un regime alimentare chetogenico, le proteine regnano sovrane.
Come già detto in precedenza, la chetogenica non è un’alimentazione di tipo iperproteico, bensì normoproteico: il quantitativo di proteine giornaliere è calcolato per ognuno in maniera personalizzata, in base alle necessità e in base al motivo/patologia.
Le proteine hanno funzione plastica, ovvero rigenerano e mantengono organi e tessuti, contribuiscono alla formazione di vitamine ed enzimi e svolgono molte altre funzioni fondamentali, ma non vengono utilizzate a scopo energetico. Per questo motivo devono essere introdotte in maniera controllata e adeguata ai fabbisogni.
E’ importante ricordare che un eccesso potrebbe portare a una compromissione della funzionalità renale e/o epatica. Inoltre, uno smodato consumo di proteine attiva la via metabolica della gluconeogenesi che prevede la produzione di glucosio a partire dalle proteine.
Le proteine sono di due tipi: vegetali ed animali.
Le proteine vegetali derivano da legumi e derivati (es. tofu) e frutta secca oleosa, mentre quelle animali da carne, pesce, uova, latticini.
Le proteine animali hanno un valore biologico più alto rispetto alle proteine vegetali: contengono tutti gli amminoacidi essenziali che, invece, non troviamo in quelle vegetali per le quali è necessaria una supplementazione amminoacidica e di vitamine del gruppo B.
Inoltre, i legumi contengono anche carboidrati e fibre, ed è questo il motivo per cui non è possibile inserirli in un regime chetogenico, a meno che si tratti di proteine isolate e quindi di sostituti dei pasti o di integratori.
E’ però possibile seguire una dieta chetogenica vegetariana o vegana, utilizzando in maniera adeguata, tofu e tempeh, per esempio, utilizzando le verdure consentite e grassi buoni.
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