Quando è indicata la dieta chetogenica?

Quando è indicata la dieta chetogenica? Una delle applicazioni classiche della dieta chetogenica è il trattamento dell’obesità severa in soggetti accuratamente selezionati: i vantaggi sono rilevanti, per la rapidità dei risultati che accresce notevolmente la motivazione, per la riduzione della sensazione di fame tipica della chetosi, per l’effetto di risparmio sul tessuto muscolare e per la maggior aderenza al piano alimentare che risulta in genere molto facile da seguire.

La dieta chetogenica si presta anche alla realizzazione di programmi commerciali di dimagrimento : è fondamentale in questo caso che il soggetto sia seguito da un team esperto che comprenda medico e nutrizionista per gestire dieta e dimagrimento senza rischio alcuno per il paziente.

Altro importante ambito d’applicazione è quello legato alla preparazione di soggetti candidati a chirurgia bariatrica e al trattamento di soggetti che richiedano un rapido calo di peso nella preparazione ad interventi chirurgici o nel trattamento di patologie osteo-articolari in cui il peso corporeo abbia un ruolo determinante.

Alcuni studi preliminari indicano un possibile ruolo della dieta chetogenica nel trattamento di patologie del sistema nervoso come Parkinson , grazie ad una riduzione dei danni ossidativi a carico delle cellule del SNC, e Alzheimer , grazie alla capacità dei corpi chetonici di ridurre il danno cellulare. Si tratta comunque di ambiti che richiedono ulteriore e approfondita investigazione. Studi molto promettenti sono quelli riguardanti l’applicazione della dieta chetogenica nel trattamento della sindrome metabolica , dell’iperglicemia, del diabete e della steatosi non alcolica del fegato, con miglioramenti rilevanti nel quadro clinico dei pazienti trattati.

 

 

Controindicazioni della dieta chetogenica

La dieta chetogenica è controindicata in una serie di condizioni patologiche particolari:

 

  1. gravidanza e allattamento;
  2.  
  3. insufficienza renale;
  4.  
  5. insufficienza epatica;
  6.  
  7. diabete di tipo I;
  8.  
  9. porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente;
  10.  
  11. alcolismo;
  12.  
  13. disturbi del comportamento alimentare;
  14.  
  15. disturbi mentali.
  16.  

Non paiono fondate le obiezioni all’uso di una dieta chetogenica in soggetti obesi per il timore di un possibile aumento di colesterolo LDL e trigliceridi che, al contrario, nella maggior parte degli studi, durante la dieta,  subiscono una riduzione, assieme al colesterolo totale,  con contemporaneo aumento del colesterolo HDL (quello buono).

Analogamente paiono esagerate le preoccupazioni relative ad un potenziale danno renale visto che diete chetogeniche condotte correttamente sono essenzialmente normoproteiche. In effetti i pochi studi che hanno rilevato potenziali effetti negativi causati da diete chetogeniche tendevano a confondere queste diete con protocolli, in genere commerciali, ad elevato contenuto di proteine e grassi: una dieta chetogenica ben implementata è invece un piano alimentare a basso contenuto calorico, leggermente iperlipidico e sostanzialmente normoproteico. Studi con piani alimentari creati seguendo queste linee guida non hanno mostrato effetti collaterali negativi di significato clinico.

Dott.ssa Marzia Mirabelli

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